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Argilla therapy

di Elisabetta Caprotti

Avete mai provato a mettere le mani nell'argilla? La sensazione di gioia pura e benessere è immediata. Perché modellare l'argilla, migliora la vita. Parte da questa piccola grande intuizione uno dei più poetici progetti realizzati negli ultimi anni negli ospedali italiani, in aiuto dei bambini. Lo sta portando avanti la Fondazione Lene Thun, per volere di Peter Thun, figlio della contessa ceramista altoatesina e noto imprenditore a capo della 'fabbrica dei sogni', l'azienda di famiglia famosa per gli angioletti con gli occhi socchiusi ma anche per le porcellane, bomboniere, oggetti natalizi,pupazzi, lampade e stufe in ceramica.

 

Il lungimirante Ceo di Bolzano ha infatti cercato di trasporre i benefici provati dalla madre mentre plasmava l'argilla, in un progetto solidale per migliorare la qualità di vita di molti bambini ricoverati in ospedale. Dal 2006, anno di fondazione della Onlus, ad oggi sono 12 i laboratori permanenti di ceramico-terapia aperti nei più svariati ospedali d'Italia per regalare un sorriso ai bimbi ammalati. «Attraverso i nostri progetti, cerchiamo di offrire gli strumenti per affrontare al meglio il loro stato. Ci piace definire la nostra ceramico-terapia una sorta di «medicina» speciale a sostegno di bambini e ragazzi costretti a lunghi ricoveri. Giocare, così come manipolare l’argilla, aiuta i bambini a reagire meglio alla malattia», spiegano dala Onlus.

 

Sono infatti ormai diversi gli studi scientifici che indicano nella terapia ricreativa un valido alleato dei trattamenti farmacologici messi in campo per superare la malattia, poiché essa agisce come una sorta di controllore dei livelli di stress. L'attività ludica riduce l'attività di neurotrasmettitori come le catecolamine (adrenalina e noradrenalina), diminuisce la pressione, la frequenza cardiaca e quella respiratoria. Inoltre, si verifica un calo dei livelli di cortisolo nel sangue, l'ormone dello stress che contribuisce ad abbassare le difese immunitarie. Ulteriore aspetto positivo è l'aumento delle beta-endorfine, sostanze che esercitano un effetto antidolore, stimolando al contempo le difese immunitarie.

 

Ciò non significa che il gioco guarisce una persona, ma sicuramente pone l'organismo nelle migliori condizioni possibili per reagire adeguatamente contro la malattia e per ricevere le cure in maniera più efficace. «L’argilla è un materiale naturale, povero e semplice» racconta Peter Thun «che può trasformarsi  in un “drago”, compagno di giochi di un piccolo paziente malato, per difenderlo dalla malattia che lo affligge ogni giorno, costringendolo in un letto di ospedale».

 

Lo scorso marzo è stato inaugurato nel Centro Maria Letizia Verga di Monza 'Il bosco che cresce', grande e coloratissimo mosaico creato dai piccoli pazienti dell'Emo-Oncologia dell'ospedale San Gerardo. Mentre il 20 aprile, è stato aperto il laboratorio del reparto di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale Santo Spirito di Pescara ed entro il 2016 saranno completati i laboratori di Napoli, Milano e Torino.

 

Il progetto di quest'anno si intitola 'Con le mani nel mondo' l'opera d'arte che i bambini realizzeranno sarà un grande cerchio composto da tante piastrelle quadrate che rappresentano 'i mondi' di ogni piccolo autore. Per chi lo volesse, può seguire l'associazione su Facebook e guardare il video dei laboratori su youtube.O anche donare il 5x1000 alla Fondazione Lene Thun Onlus: 02490260219.